ESCOBAR – IL FASCINO DEL MALE

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Escobar – Il Fascino del male, il film diretto da Fernando León de Aranoa, è basato sul best seller di Virginia Vallejo “Loving Pablo, Hating Escobar” e racconta la vita di Pablo Escobar, questa volta interpretato da Javier Bardem.
Il film prende le mosse dall’ascesa criminale di Escobar e arriva fino al 1993, anno della sua morte. Un percorso che si snoda lungo la vita privata e professionale del narcotrafficante, ripercorrendo i turbolenti anni Ottanta, il periodo del narcoterrorismo, la lotta contro la possibile estradizione negli Stati Uniti e il rapporto con la giornalista Virginia Vallejo (Penélope Cruz).
È proprio grazie al supporto della donna che Escobar diventa un personaggio pubblico, ottiene il sostegno di gran parte del popolo colombiano e decide di avviarsi alla carriera politica: vuole governare e finalmente cambiare le sorti di un Paese logorato dalla povertà.
Il film inizia proprio quando Escobar è già un affermato uomo d’affari, ma la gente comincia a rendersi conto che dietro alle sue azioni ci sono intenzioni oscure ed egoistiche, che quei suoi modi bonari celano sete di ricchezza e potere, senza scrupoli né rimorsi. Fidata amica e amante, nonché personaggio chiave del film, la Vallejo godeva di un accesso privilegiato alla mente di Escobar, alle sue idee e alle sue intenzioni più intime, al suo modo di pensare e di comportarsi. Per questo lo ha sostenuto nella sua carriera politica, chiudendo un occhio su quella criminale, finché non è più riuscita a reggere il peso delle azioni dell’uomo che amava.
Quando l’agente della DEA, l’agenzia antidroga americana, Neymar (Peter Sarsgaard) le offrirà una via di fuga, la Vallejo non potrà che accettarla, consegnandogli in cambio il racconto degli anni della relazione con Escobar e della sua vertiginosa ascesa a sovrano del “Regno della cocaina”.

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CONTROMANO

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 Contromano, il film diretto da Antonio Albanese, vede protagonista Mario Cavallaro (Albanese), cinquantenne milanese preciso e abitudinario: si sveglia tutte le mattine nello stesso modo, nella stessa casa, nello stesso quartiere, nella stessa città, beve lo stesso caffè nello stesso bar e apre il suo negozio senza mai tardare di un solo minuto. È questo, per lui, il bello della vita: le cose che non cambiano, che rimangono uguali, le abitudini. Una routine prestabilita e rassicurante che lui non ha alcuna intenzione di cambiare. L’ordine, la precisione, la puntualità, il rispetto, il decoro, la voce bassa, lo stare ognuno al proprio posto sono i valori cardine della vita di Mario, convinto che il segreto di una società civile sia il rispetto della disciplina.
La monotona vita di Mario si divide tra i suoi due luoghi del cuore: il suo prestigioso negozio di calze, ereditato dal padre, e il terrazzo di casa dove coltiva un orto, unica passione che si concede. Terrorizzato al solo pensiero di apportare dei cambiamenti alla propria vita, è facile capire il suo sgomento quando viene a sapere che il suo vecchio bar di fiducia, dove beve sempre lo stesso marocchino dallo stesso inconfondibile sapore, sta per essere venduto a un egiziano, all’”egiziano del kebab”, e, come se non bastasse, davanti al suo negozio si piazza Oba (Alex Fondja), un giovane senegalese venditore ambulante di calzini, che inizia a minacciare l’attività di Mario con le sue offerte altamente concorrenziali. Ma quel che è troppo è troppo, e decide di agire per “rimettere le cose a posto”. Così escogita un piano semplice quanto folle: decide di rapire Oba e riportarlo a casa sua.
Un viaggio Milano-Senegal di solo andata. Anzi, la reputa un’idea geniale: se tutti lo facessero, riportandoli in patria uno a uno, il problema dell’immigrazione sarebbe risolto. Il film prende così la piega di un paradossale on the road, che si complicherà ulteriormente con l’entrata in scena di un terzo personaggio che, se possibile, rende ancora più assurda la situazione in macchina. Oba acconsente alla sua “deportazione” solo a una condizione: Mario deve riaccompagnare a casa anche la sorella di lui, Dalida (Aude Legastelois). Fin qui tutto bene, se non fosse che Mario, non appena vede la bellissima ragazza, se ne innamora perdutamente. E anche Oba e Dalida sembrano non raccontarla giusta sulla loro parentela… Sarà l’inizio di una serie di guai seri e rocamboleschi o di una nuova, assurda armonia?

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UNA FESTA ESAGERATA

una festa esagerata

Una festa esagerata, il film diretto da Vincenzo Salemme, siamo a Napoli, dove a casa Parascandolo fervono i preparativi per la magnifica festa dei diciotto anni di Mirea (Mirea Stellato).
L’agitazione generale coinvolge l’ingenuo capo di famiglia Gennaro (Salemme), geometra e piccolo imprenditore edile, e la famelica moglie Teresa (Tosca D’Aquino), animata dalla feroce ambizione di ascesa sociale. Vedendo nella festa la grande occasione per emergere, Teresa ha deciso di fare le cose in grande e non ha badato a spese, dal catering agli arredi. Ha persino scritturato un cameriere indiano relegando in cucina la vecchia domestica non ritenuta abbastanza esotica per una festa così importante. Gennaro, pur di accontentare le donne della sua vita e supportato da Lello (Massimiliano Gallo), l’invadente aiutante del portiere, asseconda ogni loro capriccio e spendere una fortuna per la festa, nonostante lui stesso la ritenga “esagerata”.
Finalmente arriva il grande giorno. Tutto sembra perfetto, gli invitati iniziano ad arrivare. Ma un’inaspettata notizia giunge dal piano di sotto e sconvolge i programmi della famiglia: l’anziano signor Scamardella, che vive insieme alla figlia zitella, ha deciso di morire proprio il giorno della festa. Un lutto improvviso si trasforma così in un grande fastidio per casa Parascandolo e l’intera festa è messa a rischio. Cosa fare? Come si fa una festa con un morto sotto casa? Interessata solo all’apparenza, Teresa come gestirà la situazione?

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IL SOLE A MEZZANOTTE

il sole a mezzanotte

Il sole a mezzanotte, il film diretto da Scott Speer, è ispirato al film giapponese Song to the Sun, (titolo originale come Taiyo no Uta) e vede protagonista la giovane Katie Price (Bella Thorne), una ragazza diciassettenne costretta a vivere fin dall’infanzia al riparo dalla luce del giorno. Affetta da una rara malattia, che rende per lei mortale anche la minima esposizione alla luce diretta del sole, la vita di Katie è sempre stata diversa da quella delle sue coetanee e i suoi contatti con il mondo esterno sono sempre stati pochissimi e difficili, essendo costretta a rimanere in casa durante il giorno fino al tramonto del sole, quando finalmente può uscire e andare alla stazione ferroviaria locale per suonare la sua chitarra davanti ai passanti.
Una notte, il destino le permetterà finalmente di incontrare Charlie (Patrick Schwarzenegger), quel bambino che osservava tutti i giorni dalla finestra e che, ormai adolescente, le permetterà di conoscere l’amore in un modo del tutto speciale.

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MARIA MADDALENA

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Secondo film diretto da Garth Davis, Maria Maddalena è un ritratto autentico e umano di una delle più enigmatiche e incomprese figure spirituali della storia. Dopo numerosi film incentrati su Gesù di Nazareth, che relegavano Maria Maddalena a figura di contorno, questo nuovo lungometraggio a tema biblico la rende invece protagonista con il volto di Rooney Mara.
Maria Maddalena racconta la storia di una giovane donna in cerca di una nuova vita, che sia finalmente libera dalle tradizioni famigliari e dalla società fortemente gerarchica e maschilista del suo tempo. Troverà l’occasione per intraprendere un cammino di crescita grazie al neonato movimento religioso e sociale fondato dal carismatico Gesù di Nazareth (Joaquin Phoenix). In questo contesto riuscirà finalmente a trovare il proprio posto nel mondo, avviandosi a un viaggio di maturazione interiore che culminerà nella città di Gerusalemme.

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