IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA

RAGAZZO PANTALONI ROSA

Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa, il film diretto da Margherita Ferri, prende il titolo da una pagina facebook creata nel 2012 per bullizzare un quindicenne, Andrea Spezzacatena (Samuele Carrino).
Sua madre Teresa (Claudia Pandolfi) un giorno sbaglia un lavaggio e i pantaloni che ha regalato ad Andrea per il suo compleanno, escono dalla lavatrice tinti di rosa. Lui non si preoccupa più di tanto e il giorno dopo decide di indossarli ugualmente a scuola.
I pantaloni scatenano la reazione di un gruppo di compagni che lo prende di mira perseguitandolo con continue umiliazioni. Quando nasce la pagina facebook “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, la violenza verbale online non conosce più limiti. Andrea disperato, il 20 novembre 2012 decide di togliersi la vita.
Il suo è il primo di una lunga serie di suicidi causati dal cyberbullismo in Italia.

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IL GIUDICE E IL BOSS

Il giudice e il boss - Scimeca

Il Giudice e il Boss, il film diretto da Pasquale Scimeca, racconta la storia del giudice Cesare Terranova (Gaetano Bruno) e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso (Peppino Mazzotta) impegnati in una lotta epica contro il male, impersonato dal boss Luciano Liggio (Claudio Castrogiovanni) e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Una storia del nostro tempo, culminata con il processo che, per legittima suspicione, si tenne a Bari nell’estate del 1969, e che vide dietro le sbarre i boss e i picciotti della spietata mafia dei Corleonesi.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova, dopo dieci anni di indagini svolte assieme al maresciallo Mancuso, al vicebrigadiere Agostino Vignali e al colonnello dei carabinieri Ignazio Milillo, si fosse concluso con la condanna di Luciano Liggio, Totò Riina, Binno Provenzano e gli altri 62 picciotti del clan dei Corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potute evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova fu lasciato solo, umiliato e offeso, a combattere contro i mulini a vento…

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BOB MARLEY – ONE LOVE

ONE LOVE

Bob Marley: One Love, film diretto da Reinaldo Marcus Green, rende omaggio alla vita e alla carriera di una delle icone musicali che ancora oggi è in grado di ispirare generazioni diverse, tramite il messaggio di amore e unità trasmesso dalla sua musica. È la storia di Bob Marley, interpretato da Kingsley Ben-Adir, l’artista che nel corso della sua esistenza ha superato diverse difficoltà e ha composto canzoni rivoluzionarie, che ancora oggi sono un canto di libertà.

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SANTOCIELO

santocielo

Santocielo, film diretto da Francesco Amato, è una commedia natalizia ambientata ai giorni nostri e vede l’Assemblea Celeste in Paradiso riunita per risolvere un’importante questione: l’egoismo e l’atteggiamento bellico degli esseri umani. Nonostante siano passati millenni, l’uomo non ha ancora superato questo limite e l’Assemblea propone a Dio (Giovanni Storti) di intervenire, inviando un nuovo Messia.
Il compito di toccare il ventre di chi dovrà portare in grembo il nuovo figlio di Dio è affidato a un angelo (Picone), che con un solo tocco dovrebbe mettere incinta la prescelta. Una volta giunto sulla Terra, però, l’angelo si imbatte in un uomo (Ficarra), con cui stringe subito amicizia e trascorre una serata goliardica. A fine serata, i due, un po’ alticci, si salutano nel bel mezzo di una strada, ma nel mentre un’auto rischia di investire l’uomo. L’angelo, per metterlo in salvo, gli tocca accidentalmente il ventre. È così che l’uomo rimane incinta del nuovo Messia… ma come andrà a finire questo errore divino?
Nel cast troviamo anche Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta.

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COMANDANTE

comandante

Comandante, il film diretto da Edoardo De Angelis, è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e vede protagonista Salvatore Todaro (Pierfrancesco Favino), che comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina.
Il Comandante applica metodi fuori dalla norma, la prua è rinforzata in acciaio, colpi di cannone vengono sparati in emersione per affrontare faccia a faccia il nemico e l’equipaggio è armato di pugnale sempre pronto a combattere corpo a corpo.
Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico in piena notte, viene bombardato da un mercantile belga, il Kabalo. Todaro contrattacca il mercantile che viaggiava a luci spente e l’equipaggio nemico finisce in mare. A questo punto, il Comandante decide di compiere un gesto eroico, soccorre i 26 soldati belgi finiti in acqua e destinati a una morte certa. Per farlo deve navigare in immersione rischiando di farsi vedere dal nemico.
Rischiando la vita, riesce a sbarcare nella baia di Santa Maria delle Azzorre e mettere in salvo tutti. Quando il capitano del Kabalo gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio, il Comandante Todaro ha dato una risposta che è entrata nella storia: “Perché noi siamo italiani”.

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